ECCE HOMO
Una meditazione in corso d’opera
Fr. Sergio Catalano OP
10 aprile 2022, ore 19.00
Domenica delle Palme
«Esco. Scruto la notte. Il cielo è di un nero feroce. Il vento mi porta un odore di morte, un odore di gabbia di leoni. Tra qualche ora conoscerò l’esito della mia scommessa. Tra qualche ora si saprà se sono davvero il Testimone di mio padre o se non ero altro che un pazzo. Uno di più. La grande prova, l'unica prova, si avrà solo dopo la mia morte.
(...) Oh Dio, fa che fino all’ultimo istante io sia all’altezza del mio destino. Che il dolore non mi faccia dubitare. Ma ecco la corte fare la sua comparsa tra gli alberi. Giuda regge una lanterna e guida i soldati. Si avvicina. Mi addita. (...) Padre mio perché mi hai abbandonato?».
da: Eric-Emmanuel Schmitt, Il Vangelo secondo Pilato.
Ecce homo è l’espressione con la quale, nel Vangelo di Giovanni (19,5), Pilato presenta alla folla Gesù flagellato e coronato di spine.
I vangeli raccontano che al momento dell'arresto, nonostante Gesù fosse ritenuto innocente dal governatore, questi per calmare la folla, lo fece flagellare, pensando in questo modo di soddisfare la sua sete di sangue.
Guardando all’Ecce homo siamo rinviati ai «sentimenti di Cristo» (Fil 2,5): attitudini per rimanere nel mistero della vocazione alla quale siamo chiamati. Autenticità o concordanza con se stessi, l’ospitalità o l’empatia con l’altro, libertà rispetto alla morte o dono di sé.
Proveremo a tesserli insieme in una meditazione in corso d’opera davanti al busto scultoreo custodito nella nostra chiesa e attualmente in restauro. Esposto al pubblico per la Settimana santa, esso ci aiuterà a contemplare il mistero della passione di Cristo durante i giorni liturgicamente più intensi della nostra fede.