S
an Domenico nacque verso il 1170 a Caleruega, nella vecchia Castiglia spagnola. Affidato adolescente alle cure di uno zio arciprete, iniziò agli studi di dialettica, filosofia, teologia e S. Scrittura a Palencia. Lì, cominciò a mostrare la sua grande attenzione nei confronti di chi non poteva neanche mangiare, vendendo ciò che aveva di più caro: i suoi libri.
A
ll'età di circa ventiquattro anni, entrò nel capitolo dei Canonici Regolari della cattedrale di Osma, diventandone più tardi, vicepriore. Qui, Domenico visse immerso nella preghiera, nel ministero e nella vita comune che il Vescovo Diego d’Acebes aveva instaurato tra i canonici della sua cattedrale.
A
segnare indelebilmente l’esperienza spirituale di Domenico fu, nel 1203, la richiesta da parte di Diego di essere accompagnato in una delicata missione diplomatica in Danimarca. Durante il viaggio, attraversando la Francia meridionale, i due entrarono in contatto con l’eresia catara e albigese. I Catari erano uomini e donne tenaci e combattivi, desiderosi di un radicalismo evangelismo sfociato nell’eresia.
Molti sono i colloqui, i dibattiti, le opere di persuasione, le penitenze e le preghiere che Domenico visse per riguadagnare alla fede il maggior numero di persone possibile. E’ noto l’incontro con l’oste di Tolosa e il dialogo che Domenico intraprese con lui tutta la notte.
L'
esperienza in quelle terre spinse, così, il giovane Domenico verso una nuova evangelizzazione, chiedendo al papa Innocenzo III di potersi dedicare alla predicazione del Vangelo fino ad allora compito esclusivo dei vescovi.
Fu a Tolosa che alcuni amici si strinsero attorno a Domenico, condividendone lo stesso zelo. Essi costituirono il primo nucleo di fratelli, dando vita alla «sacra predicazione».
Dal vescovo di Tolosa, Folco, Domenico ricevette in dono la chiesa di S. Maria di Prouille, dove furono accolte alcune donne desiderose di accompagnare il progetto della predicazione con la preghiera. La comunità attorno a Domenico si andava sempre più costituendo.
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el 1215, Folco e Domenico si recano a Roma per chiedere al papa Onorio III l’approvazione ufficiale della «sacra predicazione» di Tolosa e il 22 Dicembre 1216, il papa confermò il progetto.
Fu Onorio III a dare il nome di “Frati Predicatori” ai seguaci di San Domenico.
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al 1217, L’Ordine dei Predicatori cominciò a svilupparsi e a maturare la sua missione raggiungendo Parigi e Bologna, i centri dove Domenico inviò i suoi frati per acquisire una valida formazione culturale e teologica.
Le Costituzioni dell’Ordine dei Predicatori, redatte nei primi Capitoli del 1220 e del 1221, danno molta importanza allo studio come preparazione all’apostolato. Domenico volle, infatti, che i suoi Frati vi si dedicassero senza risparmio, con diligenza e pietà; uno studio fondato sulla Sacra Scrittura, anima di ogni sapere teologico, e rispettoso delle domande poste dalla ragione.
Il motto dei Frati Predicatori formulato, qualche anno dopo, da san Tommaso d’Aquino – contemplata et contemplari aliis tradere – ci aiuta, infatti, a scoprire un anelito pastorale nello studio di tale verità con l’esigenza di comunicare agli altri il frutto della propria contemplazione.
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omenico, morì a Bologna il 6 agosto 1221 circondato dai suoi frati. Ad essi affidò il suo testamento spirituale: abbiate la carità, conservate l'umiltà, possedete la povertà volontaria.
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omenico fu canonizzato da Papa Gregorio IX il 13 luglio 1234 nella Cattedrale di Santa Maria Assunta a Rieti.