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Convento San Domenico

Palermo

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Presentazione del libro:
"RIFLESSI DIVINI: L'arte,l'architettura, la fede"

27 Aprile | 2015

Lunedì 4 maggio alle ore 17.30 nella sala Alberione della libreria Paoline sarà presentato il libro P. Sergio Catalano

Abstract

Come per altri momenti storici, anche il nostro tempo ha un particolare interesse nei confronti dell’arte. Forse perché essa continua a palesarsi come uno dei luoghi dove la verità umana si libera con maggiore slancio. Rivendicare l'arte nel campo teologico significa apprendere di nuovo a ricollocarla tra i luoghi della rivelazione. È, quindi, più che mai importante onorare quest’attitudine e allo stesso tempo accompagnarla con attenzione.
Guardando positivamente all’attualità culturale, il filo che lega questo lavoro è l’indagine circa le sfide dell’arte in relazione al trascendente e alla fede cristiana in particolare.
Partendo dall’arte stessa, l’approccio della ricerca è teologico, anche se i concetti non lo sono sempre e la formulazione e il rigore attingono per l’occasione all’antropologia, alla filosofia, alla sociologia, alla critica d’arte.
L’obiettivo mira a trarre argomentazioni utili allo sviluppo della disciplina sacra nel mondo contemporaneo e a tentare di comprendere il valore dell’incarnazione nel campo artistico, restituendo alla dimensione trascendente dell’arte la sua validità epistemologica e ridando al contenuto religioso la sua importanza rispetto al fine.
Ha ancora senso oggi porsi la questione dell’esistenza di Dio attraverso il fare artistico dell’uomo? È ancora possibile vedere nell’opera d’arte contemporanea qualcosa che rinvia al Totalmente Altro e di cui l’opera stessa sarebbe portatrice, almeno come riflesso, di una domanda di senso? Quali nuove riflessioni su Dio sono emerse in virtù delle nuove intuizioni degli artisti contemporanei? Queste alcune delle questioni sottese al lavoro.
Se la virtù della fede è un dono divino che si esprime attraverso opere capaci di sostenere l’uomo dal cadere nell’abisso della cultura del non senso, non riflettere teologicamente sull’arte rischia di far restare il dono teologale a un livello embrionale.La fede è in questo senso concepita come una doppia fedeltà in tensione: alla Parola ascoltata, il Cristo annunciato, e alla Parola visibile, il Cristo incarnato. La produzione artistica della comunità credente è, così, uno dei risultati culturali più alti di ciò in cui si dice di credere: riflessi divini in un linguaggio di linee e colori.

Sergio Catalano