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Convento San Domenico

Palermo

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Ultimato il restauro della pala in ardesia di San Giacinto da Polonia della Chiesa San Domenico di Palermo.

29 Agosto | 2016

Sull'ardesia è raffigurato il Santo domenicano con la Vergine e il Bambino. Raffinata opera della fine del XVI secolo.

I primi giorni di agosto, dopo un nostro lavoro di contatti e di relazioni, grazie all’impegno della Sovrintendenza ai BB.CC.AA. di Palermo, è stato terminato il restauro di un dipinto su ardesia raffigurante San Giacinto, la Vergine e il Bambino raffinata opera della fine del 500, collocato nella nostra chiesa a sinistra nel transetto minore.
Il dipinto è coevo alla canonizzazione del santo domenicano polacco, fatto che evidenzia il senso di appartenenza e di comunicazione della comunità domenicana di Palermo con l’Ordine diffuso in Europa.
Mauro Sebastianelli e i suoi restauratori hanno lavorato quotidianamente per quasi due mesi riportando alla luce quest’opera ormai fortemente scurita dai fumi e dalle polveri.
Curiosa la coincidenza della tempistica del restauro con la GMG 2016 di Cracovia da cui San Giacinto proviene.
Dopo il restauro del paliotto argenteo e delle acquasantiere d’ingresso, siamo contenti di essere riusciti a porre un altro segno di attenzione al bene di cui siamo custodi.

San Giacinto da Polonia
Cracovia, 1183 c. - 15 agosto 1257
Nato in Slesia nel 1183, studiò diritto e teologia a Cracovia. Giunto in Italia, nel 1221, incontrò san Domenico di Guzman. Giacinto decise di diventare domenicano e dopo il noviziato ripartì per l'Europa orientale, dove ricevette l'incarico di diffondere l'Ordine, fondando diversi conventi. Per conto di papa Gregorio IX, lavorò per l'unione delle Chiese d'oriente e occidente. Giacinto portò costantemente nel cuore il desiderio ardente della salvezza delle anime, scegliendosi sempre il compito più difficile: evangelizzare i Prussiani pagani. Già durante la sua vita fu riconosciuto e onorato come taumaturgo. Morì il 15 agosto 1257 e venne canonizzato da papa Clemente VIII nel 1594. Nell'iconografia, Giacinto porta in mano l'ostensorio e nell'altra una statua della Madonna. Secondo un racconto, infatti, mentre fuggiva con l'ostensorio durante l'attacco dei Tartari a Kiev, fu richiamato da Maria perché prendesse con sé anche la sua statua.

La Comunità dei frati Predicatori del convento di San Domenico di Palermo.